Il Carciofo

Figlia dell’acqua e della terra,
la sua abbondanza si offre a chi la sospetta chiusa in un castello di avarizia.

Versi del poeta Ben Al-Talla

 

Tutt’altro che avaro il carciofo, sia il fiore che la foglia contengono la cinarina,
che opera nello stomaco e fa sì che il fegato non si affatichi e la cistifellea espella la bile.

Quelle che noi chiamiamo foglie, (vedi prima foto) in realtà è la brattea, frutto dolce-amaro prelibato del carciofo. 

In Piemonte in modo particolare si preferisce mangiarle crude intingendole nell’olio.

 

La vera foglia, quella attaccata al gambo, vi consiglio di lavarla, togliere le eventuali spinette, farla seccare,
bastano 4/5 giorni sul termosifone e porla in un barattolo per la conservazione, avrete sempre a disposizione il modo di preparare un ottimo decotto di carciofo.

 

Berne il decotto o nella preparazione in cucina crudo o cotto il carciofo fa bene, contiene importanti proprietà depurative e diuretiche, per l’artrite, vertigini, colesterolo in eccesso, formicolio alle mani, un vero toccasana per il fegato.

Oggi ho preparato dei carciofi impanati al forno con riso nero e una tartina di pane tostato con verza, patata, salsa verde classica al prezzemolo, carciofi crudi e cavolo rosso.
Tisana al carciofo dopo pasto.